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lunedì 16 settembre 2013

...quel grappino alla liquirizia che si riesce a preparare facilmente anche a casa!!!

La grappa rappresenta da sempre un liquore gradito e deciso, dal sapore unico e dagli infiniti retrogusti, da apprezzare in particolare come fine pasto ovvero dopo cena, non escludendo comunque che non possa essere gustato (…sempre con moderazione!!) in qualunque altra occasione della giornata. Certo che di varietà ed aromi ne esistono una infinità…...eppure si sta via via affermando una sua “variazione sul tema”, una sorta di gradito incontro di culture e sapori tipicamente italici: la grappa, tipico prodotto del nord Italia, e la liquirizia, radice naturale che trova nel nostro meridione (in Calabria, in particolare) la culla per eccellenza della sua origine.
Ed ecco per gli estimatori del gusto la Grappa alla liquirizia (da alcuni definita anche Grappizia, con un naturale accostamento tra i due ingredienti fondamentali), liquore da fine pasto altamente digestivo che soddisfa in particolare il palato di chi non apprezza a pieno il secco ed esclusivo sapore della grappa; allo stesso tempo preferito dagli amanti della liquirizia e da chi, in un semplice liquore, ricerca un “quid” in più che faccia la differenza di sapore.
Certo, anche in commercio di varietà, prezzi e tipologie ne esistono una infinità: ma vuoi mettere “prepararselo con le proprie manucce”, e giusto per poter con orgoglio affermare, gratificandosi, “questo l’ho fatto io”???....senza peraltro richiedere grandi competenze e capacità in cucina, poi!!!!
Su internet, ormai diventato per antonomasia la prima fonte di riferimento a vario titolo e per qualunque esigenza, non è difficile reperire delle buone ricette a proposito, utilizzando un prodotto-materia prima di qualità (la grappa appunto), delle radici di liquirizia ed un po’ di zucchero (giusto per i più reticenti, addolcendo così il sapore secco della grappa e parimenti la liquirizia, sì da poter poi disporre di un ottimo liquore da offrire in “tutti-i-momenti”). Seguendo tali canoni bisogna tagliare i rametti di liquirizia a pezzetti con una forbice; metterle a macerare con la grappa e lo zucchero (noterete gradualmente che la grappa inizierà ad assumere una colorazione "ambrata"…più o meno quella della allegata immagine) lasciando "elaborare" il tutto in una bottiglia per almeno 40 giorni, agitando di tanto in tanto. Trascorso questo periodo iniziale occorre filtrare il preparato con del cotone idrofilo inserito sul fondo di un imbuto, ripetendo il procedimento fino a quando diventa bello, limpido e dal colore "intenso" ma fluido in quanto a consistenza. Stagionare infine per almeno altri tre/quattro mesi in cantina o al riparo dalla luce e al fresco prima di consumare.
Ma cosa si può “sperimentare”, in alternativa, riducendo la “lunga procedura” sopra descritta, riuscendo comunque ad ottenerne un preparato “di spessore & di qualità”???
Beh…...ormai ha preso piede, tra chi è solito ricorrere al “fai-da-te” per la preparazione dei liquori in casa, e di quello alla liquirizia in particolare, l’uso della Polvere di liquirizia calabrese, la migliore in senso assoluto, che in realtà regala tutta la sua esclusiva originalità anche in altri usi di gastronomia (gelato alla liquirizia, tiramisù, risotto zafferano/liquirizia,……): una di quelle chicche, insomma, da tener sempre a portata di mano, in cucina, visto che potrebbe sempre tornare utile. Considerando che è un prodotto “solubilissimo” (giusto per intenderci….come lo zucchero nella tazzina del caffè!!), si può procedere in questo modo nella preparazione della Grappa alla liquirizia:


Ingredienti:
1 lt di buona grappa, 50gr di polvere di liquirizia calabrese, 50gr di zucchero (serve ad ammorbidire il gusto secco della grappa, addolcendo nel contempo il tradizionale gusto “amaro & deciso” della liquirizia).
Basta miscelare il tutto, notando immediatamente una “ambratura” della preparazione: già pronta per il consumo “sin da subito”, col trascorrere del tempo si ottiene una migliore “amalgama” degli ingredienti.
Ovvio che le quantità dei componenti possono essere variate a seconda dei propri gusti, con una sorta dipersonalizzazione” della ricetta: anche questo “gratifica”, in cucina!!
 

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