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martedì 27 ottobre 2015

La meravigliosa casa degli Atellani e la vigna di Leonardo



Mi Guidi propone la visita guidata alla splendida dimora degli Atellani e alla vigna di Leonardo, appena rinata ed aperta al pubblico in occasione di Expo.

L’Expo sta volgendo al termine, ma molteplici sono state le iniziative e le novità intraprese in questa occasione di cui la città e tutti i suoi visitatori hanno potuto giovare e che rimarranno anche per il futuro. Tra queste va senza dubbio annoverata l’apertura al pubblico dello storico e prezioso vigneto, nel cuore di Milano, che un tempo è appartenuto a Leonardo da Vinci.

Riconoscenza coinvolta e commossa arriva anche dal sindaco Giuliano Pisapia: «Sono grato a chi coglie così bene il senso dell’accoglienza in vista di Expo ed apre la porta di casa sua per far scoprire ricchezze preziose della nostra Milano». Sono anche queste, le impensabili sorprese che ci riserva Expo: «La scelta di aprire al pubblico Casa degli Atellani dimostra ancora una volta come la chiave del successo sia la collaborazione generosa di tutti».

Un tesoro nascosto che inaspettatamente si rivela: il merito va alla Fondazione Portaluppi e agli eredi di Casa degli Atellani di corso Magenta, situata a due passi dalla chiesa di Santa Maria delle Grazie dove il genio di Leonardo dipinse il Cenacolo. Molto è dovuto anche alla preziosa collaborazione di una task force di studiosi guidati da Attilio Scienza, massimo esperto di Dna della vite, dalla ricercatrice Serena Imazio e dall’enologo Luca Maroni.

Mi Guidi, un’affermata realtà culturale milanese (e non solo) di professionisti con comprovata esperienza nel settore, propone una visita guidata presso la dimora degli Atellani, il suo meraviglioso parco e la vigna di Leonardo, durante la quale verranno illustrate le traversie del sito attraverso i secoli, dal ‘400 ad oggi.

Nessun’altra moderna metropoli mondiale ha nel proprio centro tracce documentate di un vigneto risalente a quest’epoca lontana. Per giunta si tratta del vigneto caro, anzi carissimo, ad uno dei maggiori geni mai vissuti, che citò quel podere anche nel suo testamento.
La leggenda narra che Ludovico il Moro acquistò la splendida casa degli Atellani per i suoi noti incontri d'amore con Cecilia Gallerani (la celebre Dama con l‘Ermellino dipinta poi dallo stesso Leonardo da Vinci), raggiungendo la stessa attraverso il condotto sotterraneo che collegava il castello inizialmente a Santa Maria delle Grazie e poi agli Atellani.
Una volta che i francesi conquistarono il Ducato di Milano, Ludovico lasciò la casa a Giacometto della Tela (suo più fido scudiero) e la vigna a Leonardo da Vinci il quale, partito alla volta della Francia, lasciò nel suo testamento la vigna stessa per metà al suo servitore e per l'altra al suo prediletto discepolo nonché suo amante, il giovane Salaì.

La vigna misurava in tutto 8.320 metri quadri. Secondo alcuni il Maestro pensava di costruirvi vicino la sua dimora; secondo altri proprio lì lavorò al modello di statua equestre di Francesco Sforza, distrutta poi dagli arcieri guasconi francesi che invasero la città.
La vigna giunse integra fino agli anni 20 del ‘900, come mostrano le foto scattate dall’architetto Luca Beltrami prima dell’ultimo restauro ad opera del grande Piero Portaluppi, nel ‘22. Fu annientata durante la seconda guerra mondiale e da allora non ne restava più alcuna traccia. In occasione di Expo, il sito è stato recuperato e portato nuovamente alla luce.

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