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lunedì 30 maggio 2011

Riportato ai suoi giusti onori il pittore riminese Primo Amati

Attenta alla cultura e promotrice di eventi ad essa legati Rimini non è solo un coacervo di offerte all inclusive rimini proposte dai tanti hotel 2 stelle rimini ma si dedica a 360° alla diffusione di manifestazioni culturali soprattutto quelle che riguardano gli artisti che nella città delle vacanze per eccellenza, sono nati.
Primo Amati, è il primo pittore riminese più dimenticato di tutti.
Se il suo ricordo non si è cancellato definitivamente nella nostra memoria è merito di Pieri Giorgio Pasini e della Cassa di Risparmio di Rimini.
Rimini deve molto a Pieri Girogio Pasini e, riguardo a Primo Amati, il grande merito di questo studioso d'arte è di averlo sempre giustamente valorizzato sia nel terzo volume della Storia di Rimini dal 1800 ai giorni nostri, l'arte e il patrimonio artistico e archeologico, da lui curata con Mario Zuffa, sia inserendo nella mostra per la cultura artistica locale: Novecento riminese, pittura a Rimini nella prima metà del secolo XX.
Tanti gli hotel 3 stelle rimini che hanno pubblicizzato questo evento.
La Cassa di Risparmio di Rimini ha aquisito dagli eredi un buon nucleo di opere del pittore e gli ha dedicato il calendario del 1974, una tradizione mantenuta con continuità fino al 1984 e poi solo occasionalmente.
Il pittore, critico, saggio, giornalsita e tanto altro, non riesce a trattenere uno sfogo iniziale contro gli artisti moderni e contro gli avanguardismi proventi da fuorivia, con l'accusa di privare le loro conquiste di ogni credibilità.
Di seguito giustifica queste considerazioni perchè scaturite dalla contemplazione di alcune opere ad olio... dovute all'arte del pittore riminese Primo Amati che esercitò nei primi anni del Novecento.
Opere che rappresentano oggi, per i cultori delle belle arti, un punto fermo nella pittura fiorita durante la stagione in cui sortirono gli ultimi seguaci del macchiaiuolismo.
Primo Amati, venuto alla luce da famiglia povera di gente, si formò ragazzo nell'ambiente dei pittori locali, osservando i loro quadri, specie le nature morte di Mariano Mancini, le composizioni di genere di Francesco Brici e i paesaggi di Emo Curugnani.
Egli si affrancò in virtù di uno studio assiduo e di una applicazione appassionata, acquisendo una personalità propria, un proprio stile.
Muore a Viseba nel 1944 sotto un bombardamento aereo, dov'era sfollato appena una settimana prima delll'arrivo delle truppe alleate.
Ottimo esecutore di paesaggi e nature morte, Amati rivela al meglio la sua maestria negli autoritratti.
La tecnica dell'incompiutezza conferiscono a queste opere la provvisorietà e la leggerezza dello schizzo, anche se il fuoco dell'immagine è sempre seguito con estrema compitezza e con una splendida tecnica.

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